Dice che aveva scelto questa vita perché non gli andava di faticare. S'è ritrovato contemporaneamente con due programmi e una fiction (Quelli che il calcio, Stile Libero e Raccontami), una serie in preparazione (Distretto di polizia 7) e uno spettacolo, "Mettici la faccia", al Teatro Olimpico di Roma dal 20 febbraio all'11 marzo. Romano, 38 anni, Max Giusti di facce ne ha parecchie, Malgioglio e Lotito, Ricucci e Mastella, Biscardi e Kabir Bedi.
Ecco quello che l'attore ha rivelato al quotidiano La Repubblica:"metterci la faccia significa che voglio esprimermi su temi d'attualità, se qualcosa non va bene in questo Paese voglio fare i nomi". Se pensi che in politica si sono candidate pure Flavia Vento e la Carfagna... No, a ciascuno il suo mestiere. I comici hanno una grossa responsabilità, spesso vengono presi sul serio più dei politici".
"Non mi ritengo un attore arrivato, che può permettersi di rifiutare buone proposte, migliori rispetto al passato. Spero di riuscire a fare il salto, e che la gente inizi a conoscermi come un attore bravo, credibile".
"Tornare a teatro era un bisogno, l'approccio col pubblico attraverso un personaggio è sempre filtrato, è come una terza entità, non sono io ma non è nemmeno il personaggio originale al quale mi ispiro, è un individuo effimero che parla per me. A teatro sarò io a esprimere le mie opinioni, senza filtri".
Dice che farà nomi e cognomi. "Cerco risposte a certi interrogativi. Ad esempio, perché Prodi e Berlusconi, pur avendo fallito nei precedenti mandati, sono stati entrambi rieletti. O perché mia nonna, dopo decenni di contributi, prende una pensione che non gli permette di vivere bene. Guarda l'indulto. Prodi, in due mesi di legislatura, ha fatto quello che Berlusconi non è riuscito a fare in 4 anni: far uscire Previti".
"Sono solo una lente di ingrandimento, voglio evidenziare quel che è sotto gli occhi di tutti".
"La tv è uno spazio pubblico, è una cosa di tutti, devi autoregolamentarti. A teatro, chi vuole paga il biglietto e entra, per scelta".
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